
La mia vita cambia la sera del 20 febbraio 1995: mi stavo recando al lavoro e, ad un incrocio della tangenziale di Modena, regolato da impianto semaforico, vengo speronato dal lato guida da un veicolo che non ha rispettato il rosso.
Trasportato in ospedale dall'ambulanza, privo di coscienza, vengo operato d'urgenza per la ricostruzione del diaframma che si era lacerato nella parte sinistra; collocato in rianimazione resto in coma terapeutico per diversi giorni, fino al risveglio ed alla respirazione spontanea; vengono accertate anche molteplici fratture, alle gambe e al volto. Trasferito in medicina d'urgenza, per il proseguo delle cure, torno in sala operatoria per l'intervento riguardante la gamba sinistra, rimasta in trazione.
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Dopo il proseguo delle cure, finalmente arrivano le dimissioni ed il rientro a casa.
Quando è avvenuto l'incidente, ero sposato da appena due mesi e mia moglie era incinta di cinque. Non cammino, non posso fare sforzi per la laparatomia subita e per le condizioni delle gambe, ho la faccia, con la mandibola rotta e i denti sbriciolati non riesco neanche ad aprire la bocca per parlare e mangiare, a mala pena riesco ad alimentarmi con cibo liquido.
Inizia il tormento dell'impotenza. L'INAIL riconosce l'infortunio in itinere e la struttura mi segue per le cure riabilitative. Passano 18 mesi prima di poter riprendere a camminare.
In questo lungo periodo, mentre mi reco al centro riabilitativo, passo sempre davanti ad un campo da golf, ed inizia ad incuriosirmi. Chiuso l'infortunio con l'INAIL, riprendo il lavoro, ma vengo licenziato per giusta causa perchè, non avendo più la fisicità di prima (finivo la giornata devastato e con la sola voglia di andare a sdraiarmi) l'azienda non aveva un'altra mansione cui adibirmi. Inizia un altro travagliato periodo.
Se prima non sapevo di esserlo, con il licenziamento entro nel vortice della sindrome depressiva.
Mi iscrivo alle categorie protette e per 4 anni mi barcameno, fino a quando nel 2000 vengo assunto al Policlinico di Modena come dipendente amministrativo.
Nel 1998 dopo l'ok dei medici, mi avvicino al mondo del golf. Inizio pian pianino ad approcciarmi a questo sport: gioco, mi diverto, ma soprattutto il golf mi aiuta mentalmente.
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LORIS STRADI

Sento parlare del golf paralimpico, inizio ad informami, ma le indicazioni avute da un primo interlocutore mi fanno desistere, facendomi capire in seguito quanto è importante che vi sia una persona preparata nel dare le informazioni giuste.
Continuo a giocare con gli amici, fino a quando durante la pandemia, navigando per internet, scopro che nel 2019 a Parma si era svolto l'Open dei golfisti paralimpici, guardo le foto e soprattutto leggo che le informazioni a suo tempo ricevute non erano vere: non c'erano solo amputati, ipovedenti o paragolfer ma anche le altre tipologie di disabilità .
Dal 2021, dopo la visita di accertamento sulle mie disabilità , entro nel mondo del golf paralimpico e salgo su diversi podi importanti, in Italia ed Europa. Vengo ammesso Atleta della Squadra Nazionale nel 2022 e nel 2023 divento Campione d'Europa della mia categoria.
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Ho vissuto sulla mia pelle l'inconveniente di non aver ricevuto le giuste informazioni e così, col desiderio di divulgare le possibilità per un atleta con disabilità , contatto il CIP regionale e mi propongo come divulgatore per promuovere lo sport paralimpico e così quest'anno divento informatore paralimpico. Già dal 2022 seguivo lo sportello CIP presso la sede INAIL e dal 2024 lo sportello all'AUSL di Modena, così da poter dare le giuste informazioni a tutti quelli che nello sport vogliono ritrovare una rinascita.
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Parlano di me i giornali Locali soprattutto dopo la vittoria del titolo Europeo di categoria.
Gazzetta di Modena, Il resto del Carlino .
Interviste in Tv Locali su temi di disabilità e mondo del Lavoro.